sabato, Aprile 27, 2024
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Come evitare gli errori negli investimenti

Sulla base dei consigli che mi vengono sempre più spesso richiesti da persone che si avvicinano al mondo del trading ho raggiunto una certa esperienza su tutti quegli errori che spessissimo si commettono quando si inizia a pensare al trading come attività.

Molti di voi, che ho avuto la fortuna di conoscere anche personalmente in questi anni, sanno bene come il mio approccio si discosti da quelli dominanti e come io tenga sempre a sottolineare aspetti che spesso sono nascosti al grande pubblico che si avvicina al mondo del trading.
Potrei sottotitolare questa lista di errori del neofita con: “quello che gli altri non vi dicono e non vi diranno mai”, ma tengo molto a sottolineare l'importanza degli elementi su cui mi sono soffermato rappresentando gli stessi una serie di errori e atteggiamenti tipici di chi si avvicina, spesso pieno di false speranze, al mondo del trading.
Insomma, non troverete tra i miei consigli i classici e usurati: “lasciate correre i profitti e tagliate le perdite“, che pur rimanendo validi nascondono gran parte dei problemi che l'aspirante trader si trova ad affrontare e dei quali si rende conto spesso troppo tardi ossia quando il danno è già fatto.

Ecco quindi la lista dei 10 errori più tipici del neofita e i consigli su come evitarli: considerate attentamente i punti sui quali vi invito a riflettere e rileggeteli più volte cercando di farli vostri e ricordate che davvero e mai come in questo mestiere non ci sono scorciatoie.

1) Avere fretta.
Molto spesso i principianti e novizi si preoccupano di quelli che, seppur in futuro possono costituire elementi importanti, sono all'inizio semplici dettagli.
Quale piattaforma usare? Come si inseriscono gli ordini? Sono alcuni dei dubbi che assillano la mente degli aspiranti trader che si mettono così sulla strada della sicura rovina impegnandosi nel distinguere e riconoscere gli alberi, ma perdendo di vista la foresta.
All'inizio dovete sostanzialmente pensare solo ed esclusivamente allo studio e all'apprendimento, senza preoccuparvi di iniziare a operare.
Non aprite quindi nessun conto trading con soldi reali (come minimo ritengo necessario un anno di studio preventivo), ma utilizzate uno dei tanti software gratuiti, con i dati End Of Day. Ad esempio prorealtime, permette anche la ricezione dei dati tempo reale ed è una piattaforma completa sotto ogni aspetto e anche molto avanzata. Tuttavia per usarla non dovrete aprire alcun conto trading e il vostro capitale resterà così al riparo da errori e perdite, che sicuramente incontrerete nel periodo di apprendimento. Sempre con prorealtime troverete anche un ottimo simulatore di portafoglio, con cui fare trading simulato (paper trading) e tenere d'occhio i vostri progressi nella fase di apprendimento.
Non abbiate fretta di aprire un conto reale o peggio fare operazioni reali, anche se le offerte possono sembrare attraenti e vantaggiose, sappiate che ci saranno anche l'anno prossimo. Aspettando di raggiungere una maggior conoscenza dei mercati finanziari avrete fatto la cosa giusta: quella di proteggere il capitale. Scelta che da sola potrebbe portarvi a superare il primo anno di vita da trader, dove la maggior parte dei neofiti viene letteralmente spazzata via proprio per la fretta di iniziare a fare sul serio e senza capire che è proprio studiando che si inizia a fare sul serio, non andando sui mercati senza avere la più pallida idea di ciò che accade.

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2) Iniziare con denaro reale il trading intraday e/o con i futures.
E' collegato al primo errore, la fretta, insieme al quale rappresenta uno dei metodi più rapidi e veloci per entrare a far parte della statistica dei trader falliti, che rappresentano il 95% di chi ci prova e che entro il primo anno di attività viene letteralmente spazzato via dal mercato. Non mi stancherò mai di ripeterlo: iniziate con il trading su carta (paper trading) per farlo non dovete aprire nessun conto trading e questa esperienza fondamentale vi accompagnerà finché non avrete dimostrato di saper guadagnare con continuità e costanza. Ovviamente il paper trading andrà fatto nel modo più realistico possibile.

3) Lasciare il proprio lavoro attratti dalla possibilità di un'indipendenza e libertà finanziaria.
Non fate mai questo errore, che vi porterà di nuovo in modo rapido alla rovina e se non siete soli, cosa ancor più grave potrebbe mettere a rischio la vostra famiglia. In tutto il periodo di apprendimento, che richiede anni, e finché non avrete dimostrato di saper trarre con costanza dal mercato un reddito sufficiente per mantenere il vostro tenore di vita attuale. Il reddito andrà aumentato dell'aleatorietà insita nel mestiere del trader, che quindi prevede anche mesi e mesi di inattività e perdite, nei quali le vostre spese restano invariate. Se quindi a titolo di esempio ora guadagnate 1000€/mese netti, dovrete dimostrare (prima su carta per un periodo lungo e poi dal vero per un periodo altrettanto lungo) di riuscire a trarre dal mercato con continuità una media di 2000€/mese perché dovete comprendere anche la pensione, il TFR e assicurazioni varie che con il mestiere di trader non sono compresi.
Vi ricordo che al momento di iniziare le probabilità sono tutte contro di voi e l'unica certezza che avete è che perderete e moltissimo, molto probabilmente tutto quello che avete.

4) Sovrastimare le vostre possibilità di guadagno e capacità di fare trading.
Collegato al precedente questo errore si commenta da solo, ma è un altro dei metodi che portano la maggior parte degli aspiranti trader a lasciare entro il primo anno o a entrare a far parte di quel 95% di perdenti cronici che affollano i mercati e arricchiscono il 5% dei rari vincitori. In realtà ho capito che poi quel 5% è rappresentato per un 4% dai break even trader, ossia coloro che sono in pari, ma col loro trading fanno guadagnare solo gli intermediari e broker, grazie al volume di commissioni generate, quindi chi guadagna realmente è a mio avviso solo l'1% dei partecipanti.

5) Dichiarare i vostri trade e dispensare consigli non richiesti.
Altro errore tipico e collegato al precedente, alla base c'è comunque la presunzione e la convinzione di saperne qualcosa, laddove solo l'ignoranza o peggio la mitomania può portarvi a commettere una leggerezza simile.
Sappiate solo che tutti i più grandi trader, quei pochi che guadagnano veramente, sono quasi ossessivi riguardo alla riservatezza che copre le loro operazioni. Non saprete mai veramente chi è colui che guadagna veramente in questo mestiere e se vedete qualcuno dichiarare i propri trade, fornire le proprie visioni sul mercato e dispensare consigli non richiesti.
Il motivo è semplice e tutti i grandi trader lo sanno, dichiarare i propri trade vi mette in una condizione di poter poi essere condizionati nel giudizio, che automaticamente perde di obiettività, perché una parte di voi stessi può pretendere di voler avere ragione e dimostrare a chi sa quale trade avete fatto, che appunto voi avete ragione. Niente di più sbagliato, perdere l'obiettività di giudizio è la cosa che non deve mai accadere e qualora vi succeda dovete saperne riconoscere i sintomi tempestivamente, fermarvi e riguadagnarla per poter poi riprendere il vostro percorso.

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6) Fidarsi di esperti, altri trader, dispensatori di consigli e dritte, chiunque.
Sapete bene come su questo punto io sia il primo che continua a sottolineare l'importanza di arrivare a sviluppare una propria metodologia indipendente, compito che richiede anni, che vi svincoli completamente dalla dipendenza verso gli altri.
Il vostro scopo primo dev'essere quello di arrivare a formare un vostro metodo di analisi e giudizio che sia completamente indipendente e vi permetta di decidere autonomamente i vostri trade, le entrate, le uscite, gli stop loss e quant'altro. A quel punto capirete anche l'importanza del punto precedente, quello della riservatezza.
Il fatto di non fidarvi di nessuno non implica certo la necessità di chiudersi in una torre d'avorio, perché il confronto con gli altri e l'apprendimento da chi ne sa più di voi sono passaggi fondamentali della vostra formazione, ma lo scopo che non dovete mai dimenticare è quello di arrivare all'indipendenza totale.
Anche le parole che leggete qui devono solo servirvi ad evitare di commettere tutti quegli errori, in realtà molto tipici, che portano verso la sicura rovina. Devono costituire uno stimolo a studiare e ad apprendere, così come a saper dare il giusto ordine alle cose, senza avere mai fretta di iniziare.

7) Porsi obiettivi temporali ristretti.
Molti pensano di poter arrivare a fare trading in breve tempo e quindi di poter iniziare a “guadagnare qualcosina” o peggio di “riuscire a fare una fortuna” in breve tempo. Niente di più sbagliato!
Sappiate che l'unica cosa che riuscirete a fare in breve tempo è rovinarvi completamente ed essere spazzati via dal mercato e che le statistiche dicono che se siete agli inizi avete la quasi certezza che ciò avvenga.
Ponetevi un obiettivo temporale adeguato. Tre anni per arrivare ad essere un break even trader (ossia colui che riesce a pagarsi i costi di fare trading, senza ancora guadagnare un centesimo) e cinque anni per arrivare ad essere un trader profittevole e quindi poter iniziare a considerare la possibilità di dedicarsi esclusivamente a questa attività. Chiaramente questi periodi sono considerati adeguati per una persona che dedichi al trading e all'apprendimento una media di almeno 6 ore effettive giornaliere, se svolge un'altra attività dovrà quindi dedicare all'apprendimento del trading i weekend e le vacanze di ogni genere.

8) Sottostimare i costi del trading.
Anche se non sembra fare trading costa e dovete sapere trattare quest'attività come una qualsiasi altra attività imprenditoriale.
I costi più evidenti sono quelli del computer e della connessione a internet, poi ci sono quelli dei software e delle forniture dei dati. Cercate di mantenere tutti questi costi al minimo.
Più avanti vi preoccuperete dei costi delle commissioni (per ora calcolate facendo simulazione un minimo di 10€ per transazione), le tasse sugli eventuali guadagni, i costi di tenuta conto e contabilità (dovete tenere un registro molto preciso di tutte le vostre attività e il vostro tempo ha un valore).
Dovrete anche computare un salario minimo con cui calcolare il tempo di studio dedicato al trading e porvi come obiettivo di recuperarlo.

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9) Essere sottocapitalizzati.
Questo punto si ricollega alla leggerezza con cui alcuni novizi pensano di poter iniziare a “provare coi futures“, magari con i mini, tanto appunto sono mini e non ci si può far male.
Niente di più sbagliato! I futures nel bene e nel male sono la Ferrari monoposto e non potete pretendere di iniziare a imparare a guidare con una Ferrari da formula uno, il risultato lo potete immaginare da soli.
L'esempio dovrebbe essere sufficiente, ma voglio spiegare a fondo i motivi. In sostanza il problema/vantaggio dei futures sta nel leverage ossia nel fatto che con una piccola somma si riesce a controllare un capitale molto superiore. Ad esempio per un contratto mini riferito al nostro indice S&P MIB si può controllare una somma corrispondente a circa 43000€ con soli 1500€. Ecco quindi che innanzitutto è possibile perdere più di quanto si mette, perché voi state investendo 43000€, non 1500, quindi un movimento avverso che porti l'indice da 43000 a 40000 corrisponderà in una riduzione del vostro investimento di pari entità, anche se voi avete versato solo 1500 come margine di garanzia.
Con i futures quindi dovete sempre tenere presente l'esatto controvalore investito, non il margine di garanzia versato. Se quindi pensiamo ad un contratto S&P MIB normale, voi con 5000€ potete controllare 215000€ e questo può portarvi alla rovina in un attimo.
Ecco perché i futures dovranno essere eventualmente il vostro punto di arrivo, non di partenza, così come si inizia a guidare su una 500 per poi eventualmente arrivare alla Ferrari, ma essendo consapevoli del fatto che si può passare la propria vita anche guidando una Croma o una Multipla ed essere felici.
Non è quindi necessario arrivare necessariamente ai futures, ma si può tradare per una vita azioni ed ETF e riuscire ad ottenere risultati più che soddisfacenti e dignitosi.

10) Non dire ai propri familiari che si fa trading, mentire con se stessi e con i propri familiari sui risultati, le perdite e le proprie capacità.
Chi vi sta vicino e in particolare chi dipende da voi deve conoscere esattamente ciò che fate e appoggiare le vostre scelte. Se vi ritrovate a fare trading di nascosto o a mentire su perdite e risultati negativi siete su una strada pericolosissima, molto simile a quella del giocatore del video poker, da cui non vi distingue più nulla e anche gli effetti rovinosi possono essere molto simili e nel caso del trading spesso molto più gravi.
La vostra famiglia deve essere al corrente di ciò che fate, deve appoggiarvi pienamente, supportarvi e rendersi conto dei rischi che si corrono. Questo non significa fare una telecronaca delle proprie operazioni e trade, che comunque potrebbe avere gli effetti citati al punto 5, bensì tenere al corrente del generale andamento e dei progressi che state facendo nel trading, senza mentire o peggio enfatizzare i risultati positivi e nascondere o minimizzare quelli negativi.
Il discorso vale anche per voi stessi, dato che spesso si tende a mentire soprattutto quando ci si guarda allo specchio, riproducendo comportamenti più simili a quelli dello scommettitore d'azzardo che del trader professionista che, come sappiamo bene, a differenza del primo, non scommette mai.
Fonte profste.blogspot.com

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L'amministratore e proprietario del portale www.investire-online.com è Simone Mordenti, analista finanziario, trader con oltre 10 anni di esperienza. Classe 1974, si avvicina al mondo del trading, ed in particolare agli investimenti su indici di borsa e valute, grazie all’affiancamento di esperti del settore. Una forte passione per le scienze statistiche e l’analisi tecnica sui mercati finanziari, da diversi anni si occupa di giornalismo finanziario in diversi portali del settore, in veste di analista tecnico e trading advisor.
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